martedì 15 aprile 2014

Max Manfredi con noi in una giornata bolognese

Uno tra gli scrittori di canzoni più grandi del nostro tempo è Max Manfredi. Conosciuto dai più per avere ospitato Fabrizio de André nel suo album del 1994 Max, nel brano La fiera della Maddalena, Max è ben di più di questo: ha al suo attivo una discografia centellinata nell'arco di vent'anni, che va da Le parole del gatto con cui iniziò fino al nascituro Dremong, finanziato tramite crowdfunding come il nostro progetto

Ugo Cattabiani, Max Manfredi e Luca Vitali

Ieri era di passaggio a Bologna, dove la sera avrebbe tenuto un concerto all'Arci Angolo B. Al pomeriggio ha acconsentito a incontrarci e a lasciarsi fare qualche domanda per il nostro docufilm. Ha iniziato il suo discorso parlando di Giraut Riquier, considerato l'ultimo dei trovatori, che di sé pensava di essere arrivato fuori tempo massimo - ossia la stessa sensazione che ci ha spinto a cercare la quintessenza della canzone in questo viaggio che è Trobàr. Questo per dire che la sensazione di fine di un'epoca, di esaurimento delle possibilità, non è certo cosa nuova.
Da qui il discorso si è allargato fino alla canzone d'autore, si è spinto indietro nel tempo fino agli aedi greci, e si è allargato al di là del campo dell'arte, spingendosi a considerare le teorie scientifiche dell'epoca nostra, che portano a escludere che la storia si muova in una direzione progressiva e necessaria. 
Naturalmente non vi diremo tutto. Se volete sapere cosa ha detto Max Manfredi, e vedere la sua intervista, ci serve il vostro contributo al finanziamento del progetto. Come? Ma naturalmente tramite Becrowdy! 


Ringraziamo tantissimo Max Manfredi per la disponibilità. Avere l'appoggio di un artista del suo calibro è una grande occasione per il nostro piccolo progettino partito dal basso. Speriamo che la sua presenza possa smuovere la curiosità di altri potenziali raisers che ancora non hanno contribuito alla realizzazione del nostro documentario!

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